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Anna Magnani

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"A Trastevere io sono Nannarella, quella vera, sboccata e trasandata. Tra gli aromi e i sapori delle trattorie trovo il mio duplice volto, in perenne altalena tra le lacrime inconsolabili e le risate irrefrenabili".
 

Uno dei più celebri aforismi di Anna Magnani parla di lei nella Roma che più amava e alla quale rimase visceralmente legata, nonostante la sua carriera internazionale.


Anna Magnani nacque nel quartiere di Porta Pia, a Roma, il 7 Marzo 1908. Non conobbe mai suo padre.  Sua madre, appena diciottenne, si trasferì presto in Egitto affidandola alle cure della nonna. Anna la raggiunse per qualche mese da ragazza, da qui la leggenda, forse,  che fosse venuta al mondo in quella lontana terra africana. Ma Anna tornò presto a Roma, delusa abbastanza da rivendicare con forza i suoi natali: si sentì sempre più figlia di Roma che della sua madre naturale.

A Roma si è svolta gran parte della sua carriera, tra teatro e cinema, all'epoca in cui il cinema si faceva per strada, ed eccola di nuovo Roma protagonista, due prime donne a dividersi la scena. E' per lo più una Roma che non perdona, al tempo in cui la miseria la divora e addestra la sua gente a farsi furba e farsi forza.

Tra Roma città aperta, Mamma Roma e Bellissima, ma anche in Molti sogni per le strade, Nella città l'inferno, si compone la narrazione di un'epoca di profondi rivolgimenti sociali, che ancora oggi ci parla una lingua familiare e più sincera.

 

«Secondo me bisogna che colui il quale vuol diventare attore abbia il coraggio di fare il generico; di cominciare da “la signora è servita”; di esordire insomma dal gradino più basso. Questo tirocinio è utilissimo perché si compie davanti a un pubblico vero, a un pubblico che giudica senza riguardi.
La verità è che nessuno oggi ha il coraggio di guadagnare poco e di battere una strada faticosa e ingrata. Però è la sola che esista.»
 

Talento naturale ma non improvvisato, Anna aveva frequentato il liceo, studiato otto anni il pianoforte al conservatorio di Santa Cecilia e due anni alla Scuola d’Arte Drammatica. Iniziò a lavorare negli anni Venti, mise il suo ombelico in mostra nel Teatro di Rivista e in soli quattro anni si guadagnò la copertina di "Dramma" la rivista teatrale più acquistata e più letta degli anni Trenta.


Suò marito trovava che non fosse adatta al cinema, che avesse una linea troppo imperiosa, che fosse troppo vera e poco in canone per il cinema dei “telefoni bianchi” in voga allora in Italia. Sarà stato anche vero, ma fu il cinema a cambiare per farle spazio.

Bette Davis l'ha venerata, Marilyn Monroe la definì divina, per la stampa e la critica americana era la migliore attrice drammatica dai tempi di Greta Garbo. In Italia è un volto, una voce, un portamento che ha incarnato la donna italiana per eccellenza. Donna, madre, attrice, la Magnani ha fatto della sua vita un' arte e dell'arte la sua vita. Entrata nell' immaginario collettivo come una donna semplice, una del popolo, non la solita diva del cinema, ma una di famiglia, che si puoi incontrare per strada, per Roma, come qualsiasi altra persona, con una borsa piena di cibo per i gatti di Largo Argentina. 
 

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Una delle figure più importanti della cinematografia internazionale del XX secolo, fu premiata con 5 Nastri d'argento, 2 David, una Coppa Volpi a Venezia, un Orso d'argento, due vittorie ai National Board of Review Awards, per "Roma città aperta" e "La rosa tatuata". Con questo film vinse inoltre un Golden Globe, un BAFTA e un Oscar diventando la prima attrice italiana a riuscire in questa impresa, nel 1955. E pensare che ci mise cinque anni a decidersi a partecipare: non si sentiva abbastanza ferrata in inglese e poi aveva paura di volare. Raggiunse l'America per mare, e non ci restò a lungo. 

Arrivò fino a Mosca, con La Lupa, nel 1968 per la regia di Eduardo De Filippo, presente alla prima. Ventisei minuti di applausi, le cuffie per la traduzione automatica abbandonate sulle spalliere delle poltrone, inutili.

Anna Magnani ha conservato per tutta la vita gli occhi dei suoi vent'anni in Roma città aperta, è rimasta autentica, di pianto e di risata, salda in mezzo al crollo del Neorealismo. Ha saputo passare da Roma a Hollywood, dal teatro al cinema al teatro, senza perdere nulla della sua grinta, rimanendo una grande attrice e una donna vera. Non ci fu giornale a Mosca in quegli anni che non le chiese un'intervista: si parlò del destino del teatro, e della responsabilità dell'attore: "Non reciterò più per lo schermo  fino a quando non la smetteranno di procurarmi i personaggi di film polizieschi o sexy. Sono pronta, sia chiaro, a fare il diavolo, a fare la furia, ma il film deve essere serio e umano.

A cura di Stefano Mercuri, questa è la prima di una serie di clip video dedicate ad Anna Magnani:

un inno all'unicità di sguardo e di voce di questa attrice straordinaria, nonché icona della donna romana più vera e più bella.

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